È una domanda che tutti si stanno facendo. Oggi vogliamo provare a darvi la nostra risposta partendo da quello che possiamo fare noi per il dopo crisi.
Nel nostro piccolo crediamo davvero di poter cogliere dal periodo che stiamo vivendo spunto per migliorare enormemente e fare un salto in avanti in una nuova modernità.
Vediamo di spiegarci meglio: in tante scuole, università, amministrazioni pubbliche e imprese si sta sperimentando, non senza fatica, il lavoro a distanza. Si sta cioè sperimentando una cosa che in passato era stata fatta poco e spesso male. Se parliamo poi della scuola e delle pubbliche amministrazioni o del comparto dei medici di base il lavoro e in generale la comunicazione a distanza, non esistevano affatto erano qualcosa di semplicemente inimmaginabile.
Eppure, nell’arco di una settimana, tutti, per continuare a garantire i servizi necessari e indispensabili si sono ingegnati per permettere ai propri dipendenti di lavorare da casa. Anche macchine burocraticamente arretrate e pesanti come le amministrazioni e le scuole si sono mosse agevolmente in questa inedita emergenza.
Dopo sole due settimane di crisi, concepiamo il telelavoro come un nuovo traguardo per rendere più gratificante, efficace e capace di produrre ricchezza il lavoro del paese che ci sarà tra qualche settimana, quando la crisi sarà finita.
Oggi vi parliamo della nostra esperienza, perché anche noi, come tanti, per supportare la grande distribuzione e la spesa online siamo al lavoro, ma da casa. Alcuni dei nostri dipendenti e collaboratori utilizzavano già lo smart working, ma altri si son trovati ad affrontare questa nuova sfida nella sfida. Oggi entriamo quindi nelle case di dipendenti e nuovi smart worker che stanno continuando a lavorare da casa grazie al lavoro agile. Cosa è cambiato nelle loro abitudini? Il lavoro agile ci sta facendo bene e sarà replicabile anche dopo la crisi? Iniziamo!
Quali sono i vantaggi tangibili del lavoro agile?
I nostri collaboratori sono quasi tutti concordi nell’evidenziare un gran risparmio sui tempi degli spostamenti nel tragitto casa-lavoro. La possibilità di dormire un po’ di più la mattina o di dedicare il tempo che prima si usava sui mezzi o in auto per godersi una sana colazione, leggere le ultime notizie sul giornale o trascorrere del tempo con i figli.
Il tempo del tragitto casa-lavoro è anche utilizzato per svolgere quei piccoli lavoretti che solitamente si rimandavano a sera. Quando potremmo uscire liberamente di casa lo stesso tempo potrebbe anche essere utilizzato per le commissioni giornaliere: la spesa, recarsi in banca, portare i bambini a scuola ecc.
Un altro vantaggio del telelavoro sembra essere la quiete domestica. Lavorare in un ambiente in cui ci si sente a proprio agio concilia maggiormente la concentrazione e la produttività lavorativa.
Anche i costi vengono spesso citati nei vantaggi che dipendenti e collaboratori segnalano come positivi: meno costi per la benzina, mezzi e autostrade, ma anche per le pause pranzo.
Infine la possibilità di avere uno stile di vita più sano, concedersi una pausa con la tisana preferita e decidere cosa mangiare a pranzo sono altri vantaggi riconosciuti attuando il telelavoro.
Quali sono le difficoltà dello smart working?
Siamo un popolo sociale e spesso abbiamo bisogno di contatti “fisici” per essere appagati, anche lavorativamente parlando. Per questo, uno dei lati negativi del lavoro da casa è l’assenza di rapporti diretti e faccia a faccia con i colleghi e clienti.
I contatti, anche se mediati dalle videochiamate risultano comunque artificiali e a volte poco chiari, questo porta a uno scambio di comunicazioni un po’ più lento e a volte imperfetto e implica alcune incomprensioni.
Anche gli spazi utilizzati dai nostri ragazzi a volte non risultano adeguati. Non tutti hanno la possibilità di avere una stanza riservata da utilizzare come ufficio e a volte è impossibile creare un vero distacco tra lavoro e vita familiare.
Le famiglie hanno capito che lo smart working è solo un altro modo di lavorare?
Nella maggior parte dei casi si. In casa si rispetta un religioso silenzio durante l’orario di lavoro del partner, figlio o coinquilino. Alcuni, soprattutto i genitori che forse faticano a concepire questa tipologia di lavoro, a volte, si intromettono durante le attività lavorative facendo perdere concentrazione e tempo.
Lavoro agile e pause: come si gestiscono quante se ne fanno?
Un grosso cruccio degli imprenditori che limitano o ostacolano questa tipologia di lavoro è quella di pensare che i propri dipendenti siano a casa a non far nulla e che magari si prendano libertà che in ufficio non si sarebbero mai presi.
La realtà è ben diversa, i nostri ragazzi ci dicono che a volte non si alzano nemmeno dalla loro sedia perchè molto concentrati sul lavoro che stanno svolgendo. Cosa che magari non sarebbe successa in ufficio dove la concentrazione è leggermente minore e magari ci sono pause più comandate in cui si va a prendere un caffè in compagnia.
Le pause comunque oltre che salutari sono un dovere e quindi via libera a caffè, tè, tabacco, piccoli mestieri da fare in casa, una sbirciatina al telefono, stretching, un ordine online ecc.
Quali strumenti sono fondamentali per il lavoro a distanza?
Gli strumenti per il lavoro a distanza sono davvero moltissimi. Tra i più conosciuti ovviamente Slack che permette di creare chat suddivise per gruppi di lavoro o progetti e Google Hangout per le chiamate e le videoconferenze.
Poi Jira per la gestione dei progetti e le attività di Help desk, Skype, il telefono WhatsApp e le mail. Tutti ugualmente utili e che in fondo hanno lo stesso obiettivo: permetterci di lavorare insieme ma a distanza!
I nostri ragazzi sarebbero pronti a proseguire questa esperienza?
Lo smart working sembra funzionare bene, ma anche i nostri ragazzi non vorrebbero lavorare “solo” da casa. A parte qualcuno convinto di voler proseguire questa esperienza anche dopo la crisi, in molti confessano che preferirebbero fare solo uno o due giorni da casa per poi proseguire con il lavoro in ufficio.
Allora questa crisi ci renderà migliori?
In generale, vista anche la diretta esperienza per lo più positiva dei nostri collaboratori, pensiamo che sia necessario riuscire ad organizzare da subito e nella maniera più efficace possibile queste nuove forme di lavoro per proiettarci verso il futuro e iniziare a dare un senso alla tragedia che stiamo vivendo.
Per riuscirci è naturalmente necessario essere consapevoli e cogliere l’occasione per fare interventi normativi e politici non improvvisati ma rapidi, per far funzionare le cose che adesso non funzionano.
Per un ulteriore approfondimento vedi anche l’Instant Paper di Engineering su