È da poco uscita la decima edizione dell’Osservatorio Immagino, l’osservatorio permanente di GS1 che ogni anno ci restituisce tantissime informazioni su come si stanno modificando i consumi e le preferenze degli italiani al supermercato.
La decima edizione dell’osservatorio è stata realizzata su una base di 125mila prodotti che a giugno 2021 avevano sviluppato un sell-out di 39 miliardi, circa l’83% del venduto negli iper e super d’Italia.
Quali sono quindi i prodotti che gli italiani preferiscono? Da quali claim, packaging, informazioni sono attratti? In questo articolo vi spieghiamo quali novità e quali conferme troviamo nel carrello degli italiani.
L’importanza dell’informazione
Una volta si diceva “contente is the king” , oggi, “information is the king” è la frase corretta per inquadrare questo particolare momento storico. Gli italiani, infatti, sono assetati di informazioni, soprattutto al supermercato dove, ora che hanno capito che la propria alimentazione influenza la salute e il benessere personale, vogliono scegliere prodotti con determinate caratteristiche, per restare in forma ed essere più sostenibili.
Ecco quindi che i claim, le etichette e tutte le informazioni presenti sulla confezione dei prodotti ( dalla riciclabilità del packaging al tipo di lavorazione del prodotto stesso) diventano fondamentali non solo per chi acquista, ma anche per chi produce. Le etichette e il packaging, infatti, sono un modo per entrare in contatto con i propri consumatori, educarli e soddisfare le loro esigenze in modo completo e trasparente.
La raccolta, l’elaborazione e la riproposizione dei dati, permette alle aziende di ridurre i costi e soddisfare le richieste dei clienti che sono letteralmente affamati di informazioni e che le possono trovare, in pochissimo tempo, praticamente ovunque.
L’etichetta insomma è uno dei primi check point per entrare in contatto con il consumatore, spiegare i vantaggi del proprio prodotto, educarlo e ovviamente, farsi scegliere a scaffale fra una moltitudine di referenze.
Italianità al primo posto
L’importanza di scrivere in etichetta che il prodotto è italiano, fatto in Italia ecc. è fondamentale. Chi segue i dati dell’Osservatorio sa che il trend è in crescita da diversi anni e anche questa volta registra un + 1,8%, rappresentando il 26,9% del sell-out del paniere alimentare. Più di ¼ dei prodotti venduti insomma sono “made in Italy”. Oltre ai claim “prodotto in Italia” “100% italiano” ecc. troviamo le indicazioni geografiche tipiche (Igp, Dop, Docg e Doc), la bandiera italiana e il nome della regione di provenienza. Questo trend ci sembra anche una grande conquista per l’intera produzione italiana.
Prodotti Free From
Anche gli alimenti “free from”, ovvero tutti quei prodotti che riportano in etichetta o sul packaging l’assenza di uno o più ingredienti, rappresentano il 25% del fatturato del paniere alimentare degli italiani. Il claim che “vende“ ancora più degli altri è “senza conservanti”, seguito da “senza zuccheri”.
Prodotti Ricchi di
I prodotti Rich-in, al contrario dei Free From, riportano in etichetta o sul packaging la presenza di ingredienti che arricchiscono il prodotto stesso. Sono rich-in i claim come “con Omega 3”, “ricco di fibre”, “ricco di ferro”, “con vitamine”, “fonte di calcio”. Questi prodotti coprono una quota del 13% del paniere alimentare.
Le intolleranze
Un altro 13% del sell out del paniere alimentare è rappresentato da quei prodotti che riportano in etichetta o sul packaging claim come “senza glutine”, “senza lattosio”, “senza lievito” ecc. Il segmento è rivolto principalmente a chi ha un’allergia o un’intolleranza ma non è disdegnato da chi, potendo scegliere, preferisce questo genere di prodotti.
Il claim più scelto e quindi più utilizzato è “senza glutine”, talmente utilizzato che, per esempio, nel comparto confetture il Ministero della Salute ha recentemente diramato l’informazione che per tutte le marmellate, le confetture e le gelatine di frutta non è ammesso l’impiego di questo claim, in quanto l’assenza di glutine è considerata scontata e il claim sarebbe ingannevole.
Lifestyle…scelte di vita al supermercato
Il supermercato sta diventando sempre di più un luogo in cui esprimere se stessi, attraverso i beni che si mettono nel proprio carrello si definisce una propria identità o un proprio stile di vita.
Prende sempre più piede il consumo di prodotti vegetariani, vegani o legati ad un certo tipo di alimentazione religiosa.
L’impatto sulle vendite è aumentato del 2,3% e il claim trainante è “veg” che indica prodotti adatti all’alimentazione vegana e vegetariana. Restano stabili i prodotti “bio”.
I magnifici 27 ingredienti benefici
Crescono del 2,6% le vendite per quei prodotti che riportano sul packaging o in etichetta la presenza di uno dei 27 super ingredienti: mandorla, mirtillo, cocco, avocado, acqua di cocco, avena, farro, quinoa, farina di riso, kamut, farina di mais, germe di grano, olio di riso, zucchero di canna, stevia, semi di zucca, semi di lino, semi di sesamo, semi di chia, canapa, zenzero, curcuma, cannella, goji, matcha, açai e spirulina.
Il metodo di lavorazione
Crescono dell’8% anche i prodotti alimentari che in etichetta o sul packaging evidenziano il metodo di lavorazione del prodotto stesso. Alcuni esempi di claim sono: “estratto a freddo”, “trafilato”, “lavorato a mano”, “essiccazione”, “artigianale”, “affumicatura”, “non filtrato”.
Mettere in evidenza il metodo di lavorazione da sicuramente più importanza al prodotto e permette al consumatore da un lato di soddisfare la sua curiosità sulla produzione del prodotto stesso e dall’altro lato di dare un valore maggiore al prodotto proprio basandosi su un metodo di lavorazione diverso da quello “industriale”.
L’importanza della consistenza
Il 10,1% di sell out è riservato ai prodotti che riportano in etichetta o sul packaging claim riguardanti la consistenza del prodotto: morbido, croccante, vellutato, ripieno ecc.
Specificano una caratteristica del prodotto stesso e fanno una promessa al consumatore che può così immaginare la consistenza al palato del bene acquistato. La consistenza “croccante” rimane la più acquistata e ricercata.
Conclusioni
Come ogni anno, l’osservatorio immagino ci da molte informazioni sui trend e sulle preferenze di acquisto degli italiani. Informazioni preziosissime soprattutto per i produttori che attraverso l’analisi di questi dati possono decidere di inserire o togliere informazioni sulle proprie etichette, sui packaging e sul proprio sito. Tutti questi dati diventano anche fondamentali per chi si occupa di pubblicizzare i prodotti, non solo in punto vendita ma anche su siti, social ecc.
Consigliamo a tutti di scaricare qui il report completo dell’Osservatorio Immagino.
Buona lettura!