Tempo di lettura: 2.5 min
In Italia il mese di agosto termina per molti con il rientro al lavoro e con la ripresa delle normali attività: riaprono le aziende, gli uffici, le scuole. Le città si svuotano dai turisti, le spiagge sono meno affollate e le montagna ritrovano il silenzio.
Le vacanze sono un momento fondamentale durante tutto l’anno, ma cosa portiamo a casa da questo periodo di pausa?
Secondo molti studi empirici, il riposo, la coltivazione dei propri hobby, le attività differenti da quelle lavorative, procurano benefici alla salute, perché il nostro corpo e la nostra mente si ricaricano e riescono ad affrontare nuovi periodi intensi o di stress. Tuttavia, le vacanze, apportano anche moltissimi benefici alla sfera professionale. Le esperienze, il relax, il vero e proprio cambio di prospettiva e di paesaggi durante il periodo di ferie, aumentano, infatti, le capacità creative e l’elaborazione di nuovi modi di lavorare e affrontare i problemi della normale vita lavorativa.
Le vacanze non servono solo per rigenerarci ma anche e soprattutto per cambiare, anche se per poco, modo di pensare e di porsi. Queste esperienze verranno rielaborate infinite volte nei nostri ricordi e ci permetteranno di essere più propositivi e attenti ai nostri bisogni e a quelli dei nostri clienti.
Il ritorno alla semplicità
Spesso in vacanza non abbiamo tutti i confort che troviamo in un ambiente creato a nostra misura come quello di casa. Le vacanze, le gite fuori porta, le passeggiate in montagna o le giornate in spiaggia certificano che non stiamo vivendo le attività che siamo soliti vivere durante buona parte dell’anno. Queste nuove esperienze, ci spingono a ritrovare la semplicità nelle attività di tutti i giorni, ad ingegnarci per migliorare il nostro benessere e infine ad adattarci a nuovi ambienti.
Visitare nuovi luoghi, esplorare, fare attività diverse ci permettono, in un certo senso, di evolvere, adattandoci a nuovi luoghi e situazioni e traendo il meglio da esse.
È tempo di ricominciare
Ormai mancano poche ore alla fine delle nostre vacanze, ma vogliamo condividere con voi ancora qualche pensiero. Durante questa pausa estiva abbiamo riletto “Walden ovvero Vita nei boschi” di H. D. Thoreau, un libro autobiografico che fu scritto dall’autore durante il suo soggiorno in una capanna costruita con le sue mani, sulle sponde del lago Walden. Thoreau decise di allontanarsi dalla società ben più delle classiche due settimane, e condusse una vita semplice per due anni due mesi e due giorni, alla ricerca di un contatto reale con la natura, con la vita.
Da questa esperienza possiamo ricavare un insegnamento che ci sentiamo di condividere: torneremo tutti alle nostre vite normali, ai nostri uffici, ai nostri computer e alle nostre comodità, ma abbiamo vissuto momenti di piena gioia, pura rilassatezza, siamo riusciti a staccarci da tutto e godere appieno dell’attimo che stavamo vivendo. Saranno (anche) questi attimi a donarci l’energia per affrontare le nuove sfide lavorative che ci aspettano.
Vi lasciamo con la frase più celebre che ha ispirato molti film, libri e un pò anche noi:
“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici”.
(HENRY DAVID THOREAU, Walden. Vita nel bosco, 1854)